I
prodotti sono di origine biologica e di ottima qualità,
scrupolosamente selezionati ed adeguatamente confezionati in
sacchetti di rete, le lumache sono sottoposte al trattamento naturale
di spurgatura ed asciugatura durante il quale perdono circa il 30%
del peso originario.
Questa operazione permette che la resistenza
del prodotto e le caratteristiche igienico-sanitarie dei molluschi
siano mantenute nelle condizioni ottimali e restino la priorità
assoluta. La spurgatura ha una durata di almeno 7-10 giorni dopo la
raccolta, periodo in cui le chiocciole, poste in adeguate strutture
areate, non vengono alimentate. Dopo aver assorbito il massimo
dell'umidità, esse bloccano la loro fermentazione naturale
aumentando il periodo di conservazione che diventa di 60 giorni. La
fase dello spurgo consente dunque di commercializzare chiocciole
perfettamente pulite, sane e vive, pronte per la successiva fase di
bollitura, garantendo alle carni una qualità sempre superiore.
La
produzione si aggira intorno ai 15.000 Kg/anno di prodotto pronto per
la consumazione. Una parte della raccolta è inoltre riservata ai
riproduttori che, dopo un’accurata selezione, vengono venduti per
l'avvio di nuovi allevamenti o per nuovi cicli di produzione.
La
pezzatura delle chiocciole immesse nel mercato non scende mai sotto i
10 – 14g, misura che favorisce tutte le caratteristiche
organolettiche ideali per l'uso gastronomico. Per ogni 100g di
prodotto consumato si ottengono infatti 14g di Proteine, 1,7g di
Glucidi e 0,8g di Grassi ai quali vanno aggiunte notevoli quantità
di Calcio, Magnesio, Fosforo e Vitamina.
La
lumaca è presente nella cucina popolare dell' antichità ed il modo
di consumarla si è evoluto nei secoli. I romani non dimenticarono le
chiocciole che allevavano nei recinti vicino a casa chiamati
cocleari, alimentandole a frumento cotto nel vino per renderle più
gustose e digeribili. Furono loro a portare le lumache nelle Gallie.
Nell' alto medioevo , le lumache erano considerate tanto utili
da essere destinate a sostituire la carni in tempo di penitenza.
Più tardi la lumaca ha subito il disprezzo dell' uomo ed è stata
considerata immangiabile, ma all' inizio del secolo tornarono in auge
grazie al principe Talleyrand che ne offrì in un banchetto allo zar
Alessandro I. Anacraonte, il cuoco, conosceva venti modi diversi per
prepararle. Questo pranzo ebbe luogo il 22 maggio 1814, dieci anni
dopo la preparazione "alla Bourghignonne".
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